LAVORO IN FORMULA 1




LAVORO COME OSTEOPATA IN FORMULA 1 DAL 2000 AL 2005





INTERVISTA TRATTA DAL SITO DI WWW.OSTEOPATIA.IT


Ho lavorato nel mondo degli sport motoristici per 5/6 anni .
I primi anni ho avuto la possibilità di seguire un team Ferrari di gran turismo che disputava oltre alle varie gare del campionato anche delle 24 ore, gare dove i piloti si alternano alla guida per 24 ore appunto, tra l’altro il team vinse il campionato con la prima donna a far parte del team vincente, poi ho seguito  un pilota (Giorgio Mondini)che vinse il mondiale formula Renault v6 il quale ebbe la possibilità di divenire per alcune gare test driver in F1 .
Infine iniziai a lavorare in formula 1 seguendo il team Renault nei test ed in alcune gare, allora i piloti del team erano Jarno Trulli ed un giovanissimo Fernando Alonso.
Tutto questo alternandolo agli studi ed al lavoro privato che svolgevo e svolgo in parte in un centro specializzato nella gestione dei  piloti automobilistici e motoristici oltre che di altri sport come tennis  ginnastica ecc.
Centro dove l’atleta viene gestito a 360 gradi, dall’aspetto atletico, psicologico, alimentare, e terapeutico.
L’anno seguente seguii Jarno nel team Toyota per tutto il campionato ( gare ,allenamenti,ecc in giro per il mondo).
1-     Il percorso atletico del pilota varia come per tutti gli atleti e come tutti ha bisogno di più di una figura professionale, io in quel periodo mi occupavo in generale della preparazione atletica,massofisioterapia , e osteopatia, poi c’era il medico che seguiva l’aspetto alimentare
Dal punto di vista Osteopatico il mio ruolo era diverso a seconda del momento, all’inizio stagione  l’obiettivo era  portare   le strutture Biomeccaniche in condizione di permettere al pilota di beneficiare al massimo della preparazione atletica generale, questo tipo di lavoro poi continuava anche nei periodi in cui si avvicinava l’inizio del campionato dove l’impegno biomeccanico era più specifico.
Per intendersi il lavoro del pilota coinvolge tutta la struttura ma in maniera molto isometrica, eccetto parti come il collo,le braccia e i piedi ( strutture che cmq  non devono sviluppare grandi ampiezze   di movimento).Il lavoro manuale deve essere sinergico a quello del preparatore , vedi per esempio quando in occasione di alcuni gran premi il cui  circuito ha una direzione antioraria a differenza della maggior parte dei circuiti, in quelle circostanze occorreva preparare le strutture più coinvolte sia atleticamente che manualmente alla sopportazione delle forze a cui la velocità le sottopone, ricordo che nonostante l’intervento preventivo il lavoro manuale in quelle circostanze aumentava.
Durante la stagione agonistica poi oltre a monitorare la struttura muscolo scheletrica occorreva tener presente di tutte le problematiche derivanti dagli spostamenti aerei, da precisare che il pilota ma tutto lo staff a lui vicino arriva a fare anche oltre i 50 voli in 8/9 mesi, e vi garantisco che non è un fattore da poco sia a livello fisico che mentale ,( anche per l’osteopata .)
Jet lag (disritmia), alimentazione diversa, letti diversi,ecc sono solo alcuni delle problematiche che vanno a sommarsi a quelle dei comuni atleti.
In questi casi l’utilità dell’Osteopata può essere molto utile,alcuni piloti apprezzavano molto alcuni approcci di tipo cranio sacrali per beneficiare e facilitare il sonno prima della gara o durante le giornate dove il jet lag si faceva sentire con più insistenza, vice versa molto importante il lavoro più dinamizzante pregara o preallenamenti sulle strutture connesse con il sistema ortosimpatico.
L’interesse per l’automobilismo e l’osteopatia è stato casuale e lo devo in parte ad un collega che tutt’ora lavora in F1, dico casuale perché non sono mai stato un amante dell’automobilismo, il mio primo gran premio intero l’ho visto dai box e per essere sincero dall’interno è stato molto diverso e più coinvolgente, da qui dall’incontro faccia a faccia è nato il mio interesse .

2-       Gli episodi che mi vengono in mente sono molti non uno in particolare, tra cui le sessioni d’allenamento che venivano svolte in paesi di solito molto belli come per esempio le Maldive o San Moritz momenti di allename nto e lavoro dove le tensioni del campionato calavano e si vivevano più serenamente i rapporti fra lo staff ed i piloti.
L’anno in cui si organizzò il training alle Maldive e l’inverno a San Moritz fù veramente bello perché concomitante a quell’anno il pilota Jarno ed il team Toyota ottenne numerosi podi e da team fanalino  di coda si piazzò al 4 posto alla fine del campionato( miglior risultato di sempre), questo per spiegare l’umore con cui abbiamo vissuto quei periodi in quei posti.
Sicuramente Jarno è il pilota con cui ho vissuto più a contatto.
Ricordo piacevolmente anche Giorgio Mondini giovanissimo che vinse il campionato di Reanault v6 una categoria che permetteva la visibilità a quello che oggi chiamano gp2, lui mi chiedeva sempre le tecniche cranio sacrali le sere prima  delle gare e prima   di dormire , a suo dire gli conciliava il sonno altrimenti disturbato dalla tensione pregara.
3-I disturbi più frequenti sono quelli che  coinvolgono il collo e tutta la zona del tendine  centrale che spesso tendono a ripresentarsi od a svegliarsi visto che quasi tutti i piloti nella loro carriera sono andati incontro a colpi di frusta o qualche incidente.



                4 All’inizio quando io ed il mio collega fummo introdotti nell’ambiente penso che non ci fossero  Osteopati, in una circostanza il medico responsabile della formula 1 ogni hanno organizzava un incontro con tutto lo staff medico sportivo dei vari team, lì ci conoscevamo e presentavamo il proprio curriculum, bene rimanemmo sorpresi della sorpresa del medico che da buon Inglese inizialmente ci snobbò poi ammise che a confronto  di altri medical team eravamo ben preparati a differenza di alcuni che non avevano credenziali ne come osteopati ne come fisio ne come preparatori , vi erano alcuni che avevano addirittura degli attestati come Preparatori di body building , di provenienza inglese  e tedesca.
Adesso penso che sia un po’ cambiato.
5-Una volta ho partecipato come passeggero a fianco di Jarno a Nurburgeing ( un autodromo), con una Ferrari gt, si quello è stato un episodio che non scorderò infatti non ne ho più ripetuti, la velocità è bella ma nonostante fossi in piena sicurezza vi garantisco che l’esperienza è molto forte , lì in quella circostanza capii quanto talento hanno i piloti di quel rango.
6-No non colloboro più direttamente in pista con i team ne con i piloti se non da privato , strada che poi ho deciso di prendere per motivi professionali , penso che lavorare nel privato e in special modo con bambini sia più evolutivo per il mio modo di essere di adesso  ,niente di personale con quel mondo e con quel tipo di persone e di attività( è stata una bellissima esperienza che non capita tutti i giorni) ma alla fine lavori solo e sempre con le stesse persone e ti confronti con le stesse problematiche, alla fine dopo la bella esperienza volevo evolvere professionalmente  in maniera diversa poi chissà.....





MONTECARLO PRIMA DELL' ALLENAMENTO





GARA 24 ORE SPA IN BELGIO  VALEVOLE PER IL CAMPIONATO DEL MONDO GT